Esempi celebri le canzoni “Gioana dame en pòm”, “Col Dellai”, “I canederli” e tante tante altre. Dopo numerosissimi concerti in ogni angolo del Trentino (ma non solo), uno stop ufficiale nel Febbraio 2013, ma di fatto il gruppo aveva praticamente chiuso nell’Estate 2012 con l’abbandono di due musicisti che fin dal 1994 condividevano con Roberto questa avventura: Renato Labalestra e Pietro Cappelletti.
Nel Febbraio 2014 Roberto, Renato, Pietro e Sergio Tessadri (ovvero il gruppo di lavoro che scriveva i testi degli Articolo 3ntino) decidono di tornare sui palchi anche a seguito di innumerevoli messaggi e richieste da parte dei fan che non hanno mai smesso di seguire gli Articolo 3ntino almeno sulla pagina Facebook Articolo 3ntino Official.
Per fare questo, anche a causa degli impegni personali di ognuno, si avvalgono dell’apporto di due ulteriori musicisti: Paolo Mairer, già chitarrista dei TheRoldeg Stones e Max Vit alla batteria.
Dopo un breve rodaggio con lo pseudonimo di “Armata BrancaLaino” che li ha visti impegnati in un mini Tour nei pub del Trentino, la decisione di ripartire ufficialmente con a fianco l’Agenzia Eventi di Trento EDG Spettacoli. E via, verso nuove avventure…..
Questa l’attuale Line Up degli Articolo3ntino: Roberto Laino, Renato Labalestra, Pietro Cappelletti, Sergio Tessadri. Con la collaborazione di Paolo Mairer e Max Vit.
#MembroDopoMembro:
Pietro “la roccia” Cappelletti: (basso) da molti illustri esperti viene considerato uno dei 100 migliori bassisti di tutta Mattarello. Precedentemente drag queen nei locali più malfamati di Caracas è tornato per la rifondazione del gruppo, salvandosi così da una operazione definitiva che non gli avrebbe più permesso di orinare in piedi. Si ciba esclusivamente di malto e luppolo in ogni loro forma. Sembrerebbe il più normale del gruppo. Non lo è.
Sergio “nonno” Tessadri: (tastiere) considerato “il maturo” del gruppo, ha suonato come turnista per Chopin fino alla svolta ragtime agli inizi del secolo scorso. Vive in una casa di riposo per artisti anziani, spacciando giornali porno in cambio di nazionali senza filtro. Spesso per errore si presenta a centinaia di km di distanza dal luogo del concerto, passa la notte sotto un ponte, si ciba di avanzi di McDonalds poi torna a casa in autostop. Per lui ogni concerto potrebbe essere l’ultimo.
Renato “Ghedda” Labalestra: (chitarra) è l’alternativo della compagnia. Si è unito al gruppo grazie ad un annuncio che aveva lasciato nei bagni per camionisti sulla Salerno-Reggio Calabria. Veste solo materiale recuperato nei centri di raccolta, fingendosi profugo irakeno. Invece è un ex raccoglitore di pomodori nel Tavoliere delle Puglie, che ha raggiunto Trento in cerca di fortuna. Invece ha incontrato noi.
Max “salamandra” Vit: (batteria) è il nuovo arrivato. Ma è molto ricercato. Si è avvicinato al ritmo della batteria zappando per anni nell’orto dello zio. Poi come battilamiera in un officina meccanica nonesa. Campione interregionale di twerking indoor, non disdegna di accompagnarsi con uomini anziani in cambio di una Peroni.
Paolo “manolesta” Mairer: (chitarra) Se fosse un libro, sarebbe “A volte ritornano”. Se fosse un film, “il bisbetico domato”. E’ il virtuoso della chitarra, con cui ci va anche a letto generando due gemelli: Paul e Les. (Questa la capirò tra sei mesi) Già chitarrista dei TheRoldeg Stones, frequenta questa “famiglia anomala” con Roberto, Pietro e Renato da vent’anni. E non riesce a smettere.
Roberto “brodegon” Laino: (cantante) La colpa è sua. Ha dato il via a questo gruppo ma non se ne vuole prendere la responsabilità. E non sa nemmeno cantare. Ogni tanto si risveglia in case di sconosciuti senza nemmeno sapere come ci è arrivato. Poi svuota il frigo, usa il bagno senza tirare l’acqua e scappa. Spesso si appella alla semi infermità mentale. I figli hanno chiesto di cambiare il loro cognome.
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